In senso figurato, un "capro espiatorio" è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte, errori o eventi negativi e deve subirne le conseguenze.
La ricerca del capro espiatorio è l'atto di voler identificare irragionevolmente in una persona, un gruppo di persone, o una cosa la causa responsabile di gravi problemi, spesso con il celato obiettivo di nascondere le vere cause o i veri colpevoli.
ORIGINI:
Il capro espiatorio era un capro utilizzato anticamente durante i riti con cui gli ebrei chiedevano il perdono dei propri peccati nel Tempio di Gerusalemme.
Il sommo sacerdote compiva un'estrazione a sorte tra i due capri. Il primo era immolato nei pressi dell'altare dei sacrifici, posto all'ingresso dell'edificio del Tempio (il "Santo"). Il suo sangue era utilizzato per purificare il tempio e l'altare profanati dai peccati degli Israeliti.
Il sommo sacerdote, poi, poneva le sue mani sulla testa del secondo capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi condotto in un'area desertica a circa 12 chilometri da Gerusalemme, dove secondo la tradizione rabbinica veniva precipitato da una rupe.
Si osservi che la bestia non viene offerta, proprio perché i peccati la rendono impura e perciò inadatta ad essere vittima sacrificale.
Il primo capro è detto "espiatorio" e il secondo "emissario". Nel linguaggio comune, però anche il capro emissario è chiamato capro espiatorio, perché anch'esso contribuisce in qualche modo al rito di espiazione, portando via con sé nel deserto i peccati.
Secondo molti esegeti il significato teologico del rito è poco chiaro; esso probabilmente costituisce una esorcizzazione e inculturazione di riti campestri arcaici pre-esistenti l'ebraismo.
(Fonte Wikipedia)
(Foto realizzata in data 28/01/2015)
Fortunatamente esistono ancora ..... capri al pascolo!
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