Il racconto della NONNA "Storia di una vita vissuta"





Quello che sto per scrivere è uno spaccato di vita vissuta, in una delle storielle che mia nonna mi raccontava.
Siamo negli anni del fascismo e in quel tempo la nonna era una bambina, la vita che si faceva al sud , per chi non viveva in una città , era una vita molto semplice fatta di lavoro e sacrifici, ma anche di genuina felicità , nonostante le condizioni economiche non fossero delle migliori.
Le famiglie erano grandi, tanti fratelli e tante sorelle sotto lo stesso tetto e pertanto di soldi per i giocattoli non si potevano neanche immaginare di spenderli, anzi!
Mia nonna mi raccontava che per realizzare le bambole per giocare e divertirsi, c'era comunque da lavorare! E si! Infatti la bambola bisognava costruirsela con le proprie mani!
Ci si recava pertanto nei pressi del fiume o di qualche risorgiva, dove affiorava dell'argilla, che veniva utilizzata per realizzare il corpo della bambola, ma questo non poteva bastare!
Infatti bisognava fare i capelli e anche i vestiti, per questo quale miglior materiale della lana per avere un bellissimo effetto "capello" e dei bei vestiti???
Pertanto ci si recava dove pascolavano le greggi , dove rovi e recinzioni strappano via ciocche di lana dalle pecore che vi passavano e spesso vi rimanevano incastrate.
Si passava quindi al setaccio tutti i luoghi e se ne raccoglieva il prezioso bottino!
Quindi la bambola era pronta per essere utilizzata per i giochi di semplici e piccole donne che giocavano prima a fare le artigiane e poi a far la mamma, con quel poco che la fantasia e le laboriose mani riuscivano a "creare".
Oggi mentre passavo sulla riva del fiume Coscile, proprio lo stesso fiume che viene nominato nei racconti della nonna, mi è subito balzato all'occhio un dettaglio che ha risvegliato in me il racconto di quando ero bambino anche io ed ascoltavo la nonna che mi raccontava di questi batuffoli di lana che le pecorelle, così generosamente lasciavano per i giochi e il diletto dei bambini.
è bastato un attimo perchè io ricordassi tutto questo!
Oggi dopo tanti anni quel ricordo è sempre vivo nella mia memoria, e quel gioco che la nonna faceva mi ha fatto riflettere su quanto bene stiamo oggi e quanto non ce ne rendiamo conto. Di quanto superflue c'è nelle nostre vite e di quanto possa raccontare una ciocca di lana appesa ad un ramo, forse più di una giornata su facebook o di TV.
Mi vien da dire Grazie Nonna per avermi regalato tutto questo ! Grazie al pastore che porta ancora oggi nel 2016 le greggi al pascolo, grazie al fiume per continuare a scorrere, ma soprattutto GRAZIE a Quanti non getteranno rifiuti e rispetteranno la natura e questa meravigliosa TERRA!
G.S.

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