Le meraviglie della Calabria, il Pollino e il suo Raganello!


Le Gole del Raganello regalano uno scenario tra i più belli, dov’è possibile praticare canyoning e torrentismo. 
Hanno inizio a quota 750 mt., nei pressi della sorgente Lamia e terminano dopo aver percorso 13 km nelle vicinanze del Ponte del Diavolo. 
Esse rappresentano di sicuro una delle emergenze ambientali più degne di essere visitate, si sviluppano tra montagne che sembrano mettere in atto giochi di equilibrio tra colori immutabili o varianti secondo la tavolozza che madre natura mantiene integra in questo angolo di Calabria. L’ambiente offre uno scenario bellissimo, specie nella parte bassa dove si osserva sia l’azione corrosiva delle acque, che ha inciso stupendi capolavori nella pietra, sia l’azione erosiva che ha creato strapiombi e verticalità. Numerosi sono gli ostacoli da superare, macigni di pietra scivolosi incastrati fra le acque gelide cascatelle e piccoli laghetti, piccole pareti da scavalcare e passaggi più larghi si alternano strettoie quasi buie, rischiarate da una sottile lama di luce, che penetra dall’alto, mentre di tanto in tanto grossi massi incastrati e tronchi d’albero movimentano lo scenario, creando degli scorci di orrida bellezza.

Il nome Raganello è stato senza alcun dubbio attribuito nel periodo bizantino,deriva dal termine greco “Ragas” con cui si indica un dirupo roccioso, non a caso il torrente scorre lungo impressionanti dirupi dette “gole”, si presume che gli abitanti dell’antica e ormai scomparsa cittadina di Palmanocera, non potevano attribuirgli un nome più riuscito.
Lo storico Vincenzo Barone lo fa derivare dal termine locale “ragàre” cioè trascinatore: fiume che trascina tutto a valle. 
Altro vocabolo “rragàre” indica lottare, litigare, forse perché le acque del torrente chiuse fra le pareti rocciose litigano e lottano con i macigni e le pareti come se volessero arrivare più presto al mare. 
Le leggende che si raccontano spiegano questo nome con il fatto che nei periodi di forte pioggia in questa gola si odono rumori simili a quelli che fanno un barile o una botte quando rotolano lungo un selciato in discesa, altri invece lo hanno fatto derivare dal nome di una piccola rana conosciuta e presente nel torrente la raganella.
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