Il Ginepro innevato...



Famiglia: Cupressacee.
Pianta: Arbusto perenne a portamento cespuglioso alto fino a 4 m.
Fusto: Legnoso, tortuoso, con corteccia ruvida di colore rossiccio, ricco di ramificazioni.
Foglie: Aghiformi, riunite a 3 lungo i rametti, di colore verde scuro o quasi argentato.
Fiori: Piccoli, di colore giallastro riuniti in amenti posti all'attaccatura delle foglie. Compaiono in primavera.
Frutti: Di forma sferica sono detti galbule o coccole.

Dove nasce e come si coltiva: a larga diffusione in tutta la fascia mediterranea e montana, cresce dal livello del mare fino a 2500 m di altezza. Si produce sia per seme che per talea: in quest'ultimo caso si fanno radicare tratti apicali di rametti dell'ultima crescita in substrato di agriperlite o sabbia. Dopo la radicazione si invasano in terriccio e, l'anno successivo, nel periodo primaverile, si trapiantano in piena terra. Essendo talee di non facile radicazione, occorre procedere a un trattamento ormonale che si esegue comperando presso negozi di florovivaismo una bustina di ormone in polvere per talee legnose e immergendovi, dopo averlo bagnato, il tratto basale delle talee in modo che la polvere aderisca alla superficie di taglio. Parti da utilizzare: le foglie e i frutti. Quando si raccoglie: le foglie in primavera, estate o autunno, i frutti in autunno.

Come si conserva: le foglie vanno essiccate all'ombra e poi conservate in sacchetti. Essendo una pianta molto pungente, per raccogliere i frutti si distende un telo alla base della pianta e si provvede con un bastone alla battitura dei rami. Una volta raccolti, i frutti devono essere stesi a seccare su graticci, poi, separati dalle impurità si conservano in barattoli.

Streghe e talismani.
Nell'antichità la pianta del ginepro veniva apprezzata per le sue presunte proprietà magiche: già dai Greci e dai Latini essa era considerata simbolo di fertilità e veniva bruciata durante le cerimonie rituali. Ma fu durante il Medioevo che si moltiplicarono leggende e credenze sul ginepro: si cucinavano ciocche di ginepro negli abiti perché fungessero da talismani; si appendevano rametti nelle stalle a protezione degli animali e sulle porte delle case per tenere lontane le streghe. Si riteneva, inoltre, che quando il latte stentava a diventare burro l'unico rimedio consistesse nell'usare mestoli di legno di ginepro.

Un aromatico fumo purificatore.
Più di ogni altra cosa il ginepro veniva usato per essere bruciato in caso di malattie, soprattutto infettive. Si credeva, infatti, che il fumo aromatico che proviene dalla combustione di questa pianta avesse il potere di purificare l'aria, o che addirittura potesse prevenire le malattie come lebbra e peste bubbonica. Ancora durante la Seconda Guerra Mondiale le infermiere francesi ricorrevano a fumigazioni ottenute da questa pianta per purificare le sale degli ospedali.

Alle origini del gin.
Il ginepro è stato da sempre impiegato per il suo caratteristico profumo: le bacche per dare un gusto particolare ai piatti, il legno per costruire botticelle nelle quali aromatizzare l'aceto. Il ginepro, inoltre, costituisce la base del gin, la bevanda alcolica inventata dagli Olandesi nel XVII secolo e che tanto successo continua a riscuotere ancora oggi.

Per uso esterno il ginepro viene nelle tendiniti e nelle mialgie ed è valido contro artrite, reumatismo, rachitismo, gotta. In cosmesi, il ginepro è utilizzato per preparare bagni tonificanti e stimolanti.


http://www.segretinatura.com/press/ginepro-rubrica.htm

Commenti